Benemerenze civiche: Medaglia d’oro a OIKOS
Con la cerimonia svoltasi nel Teatro Sociale in Città Alta nella serata di venerdì 19 dicembre 2014, alla presenza delle autorità, il Comune di Bergamo ha consegnato all’Associazione OIKOS ONLUS la medaglia d’oro di benemerenza civica.
Il riconoscimento, deciso sulla base della proposta presentata da Assessori, Presidente del Consiglio Comunale e consiglieri della maggioranza, è accompagnato dalla seguente motivazione: “L’Associazione promuove una cultura che riconosce nella salute un diritto primario. L’attività principale svolta è la gestione di un ambulatorio di Medicine Generale per cittadini non aventi diritto all’iscrizione al SSN.”. Essa si lega a quella già presentata nel 2010 a firma del Presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, del Presidente della Lega Italiana Lotta contro i Tumori (LILT) e del Presidente della Caritas Diocesana e che, in modo ancora più significativo, sottolinea la valenza del riconoscimento: “La benemerenza ad Oikos ha un duplice valore. Da un lato, il Comune di Bergamo riconosce pubblicamente il contributo essenziale di un’associazione di volontariato che unisce la cura dei bisogni alla promozione dei diritti delle persone. Dall’altro, il Comune sollecita l’urgenza di una riflessione collettiva attorno al tema dell’universalismo dei diritti sociali in un’epoca in cui la categoria della cittadinanza, invece che essere strumento di inclusione, sembra favorire la creazione di nuove e vecchie differenziazioni sociali.”.
Il presidente e fondatore di OIKOS, Mariachiara Boninsegna, ha ritirato il riconoscimento direttamente dalle mani del sindaco di Bergamo Giorgio Gori e del presidente del Consiglio Comunale Marzia Marchesi.
Se tale riconoscimento costituisce un grande motivo di soddisfazione per tutti coloro che hanno dedicato con passione, impegno e professionalità tempo e competenze in questi vent’anni di vita di OIKOS, siamo sempre più determinati nel perseguimento del nostro obiettivo primario che era, è e sarà sempre quello di fare in modo che qualsiasi cittadino sul suolo italiano abbia diritto all’assistenza sanitaria attraverso le forme che la legge italiana (come ribadito del recente accordo Stato / Regioni) ha sancito e che nelle regione Lombardia vengono ancora disattese, nella speranza che la riflessione collettiva auspicata nelle motivazioni del 2010 porti ad uno sblocco della situazione attuale.