Progetto Chagas: screening malattia di Chagas nei latinoamericani residenti a Bergamo e Provincia
Centro per le Malattia Tropicali (CMT) dell’ Ospedale S. Cuore di Negrar, OIKOS Onlus di Bergamo e Medici Senza Frontiere-Operational Center Bruxelles (MSF-OCB)
La Tripanosomiasi americana (detta anche malattia di Chagas dal nome del suo scopritore Carlos Chagas) è una parassitosi causata da protozoi del genere Trypanosoma e diffusa in tutti i Paesi dell’America Latina (dal Messico fino al Cono Sud dell’America Latina). Il serbatoio del parassita sono gli individui infettati cronicamente e numerose specie animali. La malattia può essere trasmessa in zona endemica principalmente attraverso delle cimici ematofaghe che rilasciano con le loro feci le forme infettanti del parassita che grazie a lesioni della cute o delle mucose possono penetrare nel torrente ematico. Nei Paesi endemici ma anche nei Paesi non endemici la malattia può essere trasmessa dalla madre al figlio durante la gravidanza o il parto, con le trasfusioni di sangue o la donazione d’organo, attraverso incidenti di laboratorio. Più recentemente è stata descritta con una certa frequenza la possibilità di trasmissione attraverso ingestione di cibo (in genere succhi di frutta o succo di canna) contaminato dalle cimici vettori. La convivenza con un soggetto con malattia di Chagas non comporta alcun rischio di acquisizione dell’infezione (la malattia non si trasmette per via aerea, con il bacio, con i rapporti sessuali o tramite il semplice contatto fisico).
Distribuzione geografica, aree endemiche
Si stima che 16-18 milioni di persone siano infettati dal T.cruzi, endemico in 18 paesi dell’America Latina, con sensibili differenze tra Paese e Paese.
Circa il 20% della popolazione boliviana è infetta (1.200.000 di individui, circa), mentre in Brasile la prevalenza complessiva è dell’1,3% (5 milioni di persone), ma raggiunge il 4% nelle aree rurali.
La malattia è tipica delle zone povere rurali, tuttavia i fenomeni migratori verso le aree urbane, verificatesi negli anni settanta e ottanta ne hanno mutato il classico patternepidemiologico. Col tempo tende a diventare una malattia delle aree urbane e periurbane degradate. Anche gli insetti vettori implicati nel ciclo silvestre piuttosto che urbano o perturbano, sono diverse.
Attualmente sono in atto dei programmi di lotta alla malattia in America Latina attraverso alcune iniziative volte a combattere la diffusione dei vettori e ridurre il rischio di acquisizione della malattia.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha promosso poi da circa sei anni la costituzione di una rete di Centri in aree non endemiche che collaborano per la definizione e attuazione di strategie di contrasto alla diffusione della malattia appunto al di fuori delle aree endemiche.
Morbosità/Mortalità
La malattia di Chagas provoca 45.000-50.000 morti all’anno, principalmente per la forma cardiaca cronica. Questa forma colpisce principalmente il cuore (20-30% dei casi) o il sistema digerente (10-15% dei casi). Nel 70% dei casi i pazienti non vanno mai incontro a malattia cronica, ma sono potenzialmente portatori della malattia.
La forma asintomatica o indeterminata sebbene non provochi al momento danno al paziente può evolvere a malattia di Chagas nel corso degli anni e per questo è necessario identificare i casi e sottoporli a trattamento, cosa che riduce il rischio di evoluzione a malattia ed il rischio di trasmissione (ad esempio da madre a figlio).
Migrazioni e Italia
In Italia i migranti latinoamericani sarebbero circa 400.000 secondo le stime dell’ISTAT, ma il numero è probabilmente ben più cospicuo se si tiene conto dei migranti privi di regolare permesso di soggiorno.
Il “tipico” migrante latinoamericano è una donna di età compresa fra i 30 e i 50 anni, che lavora come badante, ha un buon livello di scolarità. Vi sono poi delle grosse differenze in base ai Paesi di provenienza considerati.
Nella sola provincia di Bergamo vi sono circa 18.000 Boliviani, persone ad alto rischio per avere la malattia di Chagas in quanto molto diffusa nel loro Paese. Se consideriamo una sieroprevalenza intorno al 20% questo significa che vi sarebbero ora nella sola provincia di Bergamo circa 3.600 persone sieropositive per malattia di Chagas e che un terzo di queste andrà incontro a problemi (cardiaci o digestivi), 1.200 persone.
Se a questo aggiungiamo il fatto che molti sono irregolari, poveri, non sanno a chi rivolgersi per la diagnosi e cura della loro malattia qualora ne siano a conoscenza, si capisce come la malattia di Chagas costituisca anche in Italia un problema non solo sanitario ma anche sociale con un impatto sulla vita del paziente notevolissimo ma anche sul Sistema Sanitario Italiano.
Non appare grossolanamente affatto paragonabile il costo delle cure di un paziente con cardiopatia dilatativa, eventualmente sottoposto a trapianto e quello della esecuzione di migliaia di test per identificare i casi e trattarli.
Collaborazione OIKOS – CMT di Negrar – Medici Senza Frontiere (MSF)
Da giugno 2010 è nata una collaborazione tra OIKOS, associazione dedita alla assistenza sanitaria di base di migranti irregolarmente presenti sul territorio di Bergamo e dintorni e il Centro Malattie Tropicali di Negrar per l’esecuzione di screening mirati per la malattia di Chagas su persone di origine latinoamericana (soprattutto di origine boliviana). Da giugno 2012 MSF ha iniziato a supportare questo progetto con un’équipe formata da medici, infermieri e mediatori culturali presenti ogni mese nell’ambulatorio di OIKOS. MSF collabora con i volontari OIKOS e con gli specialisti dell’ospedale di Negrar per dare continuità alle attività di promozione della salute e migliorare la ricerca attiva dei pazienti positivi ai test sierologici, in particolare quelli persi al follow up.
Ad ogni paziente cui viene offerto il test, il cui prelievo è eseguito presso il centro OIKOS, viene poi offerto il trattamento e vengono eseguiti presso il CMT gli accertamenti necessari a stadiare la malattia. Questa collaborazione proseguirà per tutto il 2013 con cadenza mensile.
L’esecuzione sinora di circa 1800 tests ha permesso di identificare e progressivamente trattare circa 200 persone di cui la maggior parte era in fase asintomatica di malattia. La prevalenza della patologia nella popolazione screenata e`in linea con i dati presenti nella letteratura scientific
Metodi
Il personale di OIKOS, del CMT e di MSF lavora per l’accoglimento dei pazienti, la raccolta dei dati, l’esecuzione del prelievo, la lavorazione del campione.
La sierologia per malattia di Chagas, presso il laboratorio del CMT, consta nella esecuzione di due test in parallelo (eseguiti con tecniche ed antigeni diversi come richiesto dalle linee guida internazionali e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), entrambi basati sulla metodica ELISA: uno sfrutta un antigene parassitario ricombinante e l’altro utilizza frammenti di parassita (rispettivamente Biokit® e BiosChile®).
Obiettivi secondari
Con la raccolta dei dati di prevalenza si intende poi diffondere informazione sul problema Chagas in particolare nell’area di Bergamo in modo da portare alla implementazione di un percorso di salute che i pazienti affetti da questa malattia possono poi percorrere al di fuori degli screening mirati.